LO STUPRO DELLE NOSTRE MONTAGNE

Che la Costituzione italiana, articolo 9, reciti: “La Repubblica […] tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, pare non interessare più a nessuno.

In nome di discutibilissimi benefici energetici (l’eolico è indubbiamente la fonte di energia rinnovabile meno adatta in un paese come il nostro che, soprattutto al nord,  vanta pochissime ore di vento utili) si vuole stuprare (non mi viene in mente parola più adatta) delicatissimi e insostituibili paesaggi montani che fanno da cornice a città e paesi di straordinario interesse storico e artistico.

Di questi tempi stanno riaffiorando mefitici progetti di ecomostri lungo le dorsali delle nostre montagne che, con la ridicola scusa di operare per il bene dell’ambiente,  andranno a deturpare ciò che è veramente un bene, ma non rinnovabile: Il nostro paesaggio  di unica bellezza  con tutte le sue benefiche ricadute. Questo tesoro paesaggistico ed ambientale sarà annullato con il progetto che prevede la realizzazione  di   torri d’acciaio che arrivano sino a duecento metri ( … 7 aerogeneratori di altezza complessiva fuori terra pari a 200 metri… Citazione da Borgotaro Wind S.r.l. richiesta rilascio provvedimento, riga seconda) impiantate nei prati di crinale in terreni delicatissimi anche per quanto riguarda l’aspetto idrogeologico. Come ulteriore danno tutti i cittadini che possiedono abitazioni da dove sarà visibile l’ecomostro vedranno svalutato il valore del proprio immobile (…La giustizia riconosce la svalutazione degli immobili causata dalle turbine eoliche: Tribunale di Nantes). Chi rimborserà questi cittadini defraudati di gran parte del valore delle loro abitazioni?

Due impianti, già presentati anni fa e giustamente rigettati, stanno minacciando tutto quel mondo di beni che vengono quotidianamente esaltati dai nostri politici come l’ambiente incontaminato, il valore della bellezza delle nostre terre, la tutela dei luoghi di interesse per la fauna e la flora protetta, la tutela e la rivalutazione dei siti archeologici, l’incredibile opportunità che offre una rete sentieristica che si snoda tra luoghi di bellezza unica, con vie di passaggio antiche di secoli. Poi, ipocritamente, molte amministrazioni strizzano l’occhio a progetti industriali da costruire nei luoghi più alti, la dove potranno essere visibili per decine di chilometri, vessilli che inneggiano allo scempio paesaggistico.

E’ successo in passato, succederà ancora?

Uno di questi progetti (Borgotaro Wind s.r.l) coinvolge il crinale tra il monte Croce di Ferro e la spalla del Molinatico. In questi luoghi troviamo siti archeologici di straordinario interesse ancora intatti e mai indagati (Paleolitico Medio, Epigravettiano finale, Mesolitico con tracce della presenza umana tra i 40000 e 10000 anni fa). Parlare della flora e della fauna protetta dell’Emilia Romagna per le quali vige il divieto di alterazione degli habitat (salvo per scopi AGRICOLI) presenti nelle zone interessate dagli ecomostri è superfluo. Esistono tante di quelle specie botaniche e faunistiche protette per legge che ignorarle è impossibile, a meno che non lo si faccia di proposito.

Quante volte abbiamo sentito parlare dell’importanza della sentieristica per rilanciare il turismo locale e far conoscere le nostre terre a quel turismo ad impatto zero rappresentato dai praticanti del trekking.

Nella zona interessata dagli ecomostri abbiamo sentieri di interesse europeo: CAI00, GEA Grande Escursione Appenninica, TL Trekking Lunigiana, SE Sentiero Europa. Inoltre la realizzazione del progetto della Borgotaro Wind s.r.l. andrebbe a deturpare il paesaggio di gran parte della Lunigiana con i suoi borghi e castelli.

Quanto spazio dovremmo ancora concedere a questi ecomostri che tolgono enormemente di più di quanto danno alle nostre comunità (escluse, si intende le società costruttrici, che vi lucrano abbondantemente).

L’altro progetto riguarda il crinale tra il passo della Cisa e quello del Cirone. Inutile dire che per questa ennesima follia industriale vale quanto detto sopra.

L’Editoriale

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