Dal 7 Ottobre 2022 all’8 Gennaio 2023 si terrà al Palazzo Ducale di Mantova, la mostra intitolata “Pisanello. Il tumulto del mondo.” Curata da Stefano L’Occaso è presentata al pubblico in occasione dei 50 anni dall’esposizione di Giovanni Paccagnini, che portò alla luce il ciclo cavalleresco in alcune sale del Palazzo, reallizzate da Antonio Pisano, detto Pisanello, tra 1430 e 1433.

La mostra sarà allestita in modo da dar risalto alle opere dell’artista, rendendole il più possibile fruibili ai visitatori e ricostruendo il ciclo di affreschi anche grazie a prestiti nazionali, dalla Pinacoteca di Brera al Museo di Castelvecchio a Verona, e internazionali, dalla National Gallery di Londra al Museo del Louvre. All’interno della “Sala del Pisanello”, sarà possibile vedere tutti i dipinti in digitale e in realtà virtuale, grazie alla collaborazione del 3D designer Matteo Morelli, svelando al pubblico la Sala al momento della scoperta nel secolo scorso.

La mostra si terrà nella cosidetta “Sala del Pisanello” e nella vicina “Sala dei Papi”, in un percorso creato su una pedana sopraelevata che permetterà ai visitatori di vedere da vicino gli affreschi del grande artista, che operò nella Mantova della prima metà del ‘400.

Pisanello fu uno dei più importanti rappresentanti del gotico internazionale in Italia e fu al servizio dei più grandi signori della penisola nel tardo medioevo, portando la sua arte a Roma, a Milano, a Pavia, a Ferrara, a Verona, a Mantova e a Napoli. Celebrato da artisti e poeti a lui contemporanei, si formò a Verona, dove la madre vedova si trasferì dall’originaria Pisa, che rimase sempre nel cuore dell’artista, coem si evince dal nome. Oltre che pittore, fu anche fu miniaturista e medaglista, con le sue medaglie diventate celebri perchè ritraevano, con il suo stile inconfodibile, i più importanti personaggi dell’epoca, come Ludovico Gonzaga, Sigismondo Malatesta e persino l’Imperatore romano d’Oriente, Giovanni VIII Paleologo, giunto in Italia con una delegazione da Costantinopoli, per il Concilio di Ferrara-Firenze del 1438-39.

La redazione