Mario Zampedroni (Milano, 1945 – Milano, 15 agosto 2022), è stato uno dei più grandi pittori italiani contemporanei.

Non ancora tredicenne, nel 1958, frequenta la Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano, dove segue corsi di pittura e disegno, per poi diplomarsi in grafica e pubblicità e poi iscrivendosi al Politecnico di Milano, dove studia architettura.

Fino alla fine degli anni ’70, partecipa a concorsi di pittura e vince sei volte, distinguendosi subito con il suo linguaggio.

Oggi, dopo aver lavorato come designer e dirigente nell’industria dell’arredamento, dedica tutto il suo tempo alla pittura. I suoi quadri astratti e dipinti floreali sono richiesti e collezionati in Italia e all’estero.

Le grandi avanguardie storiche del ‘900 hanno ritratto la natura per poi scomporla e spingerla entro i limiti delle soluzioni informali. Il percorso concettuale di Mario Zampedroni è esattamente l’opposto: egli non copia mai dal vero. Le sue opere provengono direttamente da una dimensione astratta, dove un mondo di forme e colori puri si concretizzano nei suoi quadri naturalistici, come fiumi, boschi e campi fioriti.